Casa Carpi

La casa dei Carpi a Mondonico era una residenza di vacanza in cui la numerosa famiglia era solita trascorrere le vacanze estive.

Casa Carpi a Mondonico


Tutti ricordano Casa Carpi come un luogo aperto e accogliente e, per i bambini della frazione, avvolto dal fascino che presso la gente di paese hanno da sempre gli usi e le comodità portate da chi viene dalla città.
Per molti anni rappresentò un punto di ritrovo per artisti e intellettuali. Ma a questa casa è anche legato anche il tragico ricordo dell’arresto di Aldo Carpi, padre di Pinin, avvenuto a Mondonico per la spiata di uno scultore, professore al liceo artistico di Brera, che lo accusò di attività antifasciste nelle quali era impegnata tutta la famiglia. Aldo Carpi proprio quel giorno stava dipingendo, un segno del destino, L’arresto degli arlecchini, un olio su tavola raffigurante un plotone nero di sbirri che insegue degli arlecchini in fuga. A seguito dell’arresto Aldo Carpi fu deportato in uno dei campi di concentramento di Gusen come prigioniero politico.
Nella seconda metà degli anni ’70, dopo la morte di Aldo Carpi, la famiglia lasciò la casa che ha subito di recente una restrutturazione, all’insegna della più assoluta conservazione.
L’1 e il 2 ottobre 2011 gli attuali proprietari, Sig.ri Casati apriranno le porte della casa ai visitatori della mostra “In una nuovola di colore – Pinin Carpi in mostra” e ai bambini ai quali Pinin Carpi ha dedicato la sua intera opera.
Invitiamo tutti i visitatori del sito a lasciare il loro ricordo di Casa Carpi qui sotto.

Il cortile di Casa Carpi in un'illustrazione di "Il mago dei labirinti"

Focus Aldo Carpi:

Vedo la casa e ne sento il profumo, la sala di Mondonico, la tavola che si apparecchia, i ragazzi attorno che attendono il loro piatto di pasta asciutta e sulla tavola c’è già il vino. Tu badi ancora a diverse faccende qua e là, oppure attendi nell’orto o sotto l’androne al sole. Aspetti Piero e Paolo che tornino e Giovanna che è andata dai Sala. Che brava gente i Sala, il vecchio padre, così puro e sereno, e Marco il semplice artista. Altra gente c’è a Mondonico che non amo ricordare, quelli della triste combutta. Ricordo i Ferrario e la loro povera figliola, per fortuna liberata subito. Ragazza da ammirare per la sua calma in quel frangente. Oh Maria, tornerò a prendere il sole sulla terrazza vicino alla meridiana – in quella bella casa non nostra, ma tanto nostra perchè la facemmo viva – tornerò a sentire gli accenti di Vivaldi e di Bach? Da “Diario di Gusen”

>>> Photo Gallery. Casa Carpi

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Un pensiero su “Casa Carpi

  1. In questa casa ho passato tanti giorni della mia infanzia, giorni felici che lo diventavano ancora di più quando mio papà ci raggiungeva dalla stazione di Olgiate, non c’erano telefoni, l’unico era all’osteria del Pizzagalli e quindi potevo solo aspettare che Lui arrivasse, a piedi, in genere il venerdì sera. Il sabato e la domenica andavamo insieme nei boschi, fino a Camsirago, che allora era un paese abbandonato. Cara Susanna, hai fatto un ottimo lavoro per mettere in piedi questa mostra, purtroppo ho visto una photogalley intitolata “Famiglia Carpi” ti ricordo che di quella “Famiglia” fanno parte anche Anna, Valentina e Paolo, il che non risulta da nessuna parte….

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